La stagione è ormai agli sgoccioli ed è tempo di bilanci per Andrey Rublev, che chiuderà definitivamente la sua annata partecipando al Mubadala World Tennis Championship, torneo d’esibizione di scena ad Abu Dhabi.
Un’annata particolarmente fruttuosa per il russo, il quale ha seguito un percorso sempre in crescita che lo ha portato ad entrare e occupare stabilmente la Top 10 tra il 2020 e il 2021. Lo scorso anno ha anche ricevuto dai suoi colleghi dell’Atp il premio che va al giocatore maggiormente migliorato grazie ai suoi tre Atp 500 conquistati (Amburgo, San Pietroburgo, Vienna) e i due quarti di finale Slam (Roland Garros, US Open).
Nel 2021 si spinge ancora più in alto vincendo l’Atp Cup a inizio stagione e in estate la medaglia d’oro in doppio misto con Anastasia Pavlyuchenkova alle Olimpiadi di Tokyo. Impreziosisce il suo cammino raggiungendo due finali Master 1000 (Monte Carlo, Cincinnati) per poi sublimare la sua annata alzando al cielo la ‘insalatiera’ della Coppa Davis con la Nazionale russa.
Intervistato da Arab News, Andrey Rublev ha dunque ripercorso l’intera stagione dal punto di vista tennistico ma non solo.
Rublev: “Oro olimpico il miglior momento della stagione”
Innanzitutto, il numero 5 del mondo Andrey Rublev ha analizzato il suo carattere che, talvolta, lo porta a rimediare risultati non proprio esaltanti, specie se messi a confronto col suo reale valore: “Nel mio caso, è molto difficile per me trovare questo equilibrio perché sono una persona molto emotiva.
Tuttavia, forse per questo, ci sono cose che sono più facili per me che per altre persone. Penso che la cosa più importante di tutte sia essere onesti con sé stessi, capire la realtà, accettare quando si fanno cose sbagliate e non trovare scuse se ciò accade: questa è la cosa più importante.
Il momento migliore dell’anno è stato vincere la medaglia d’oro nel doppio misto alle Olimpiadi di Tokyo con Anastasia Pavlyuchenkova. È un evento che accade solo una volta ogni quattro anni, ogni atleta lo sogna e lavora incredibilmente duro per partecipare a un gioco olimpico.
Vincere una medaglia è un doppio sogno. Alla fine, quando sei lì, forse non ti rendi conto di tutto, ma quando arrivi in finale, arrivi a vincere il titolo… ti rendi conto dell’importanza del momento, è una sensazione travolgente” .
Rublev si è poi detto concorde con la definizione che di lui ha dato il numero 1 del mondo Novak Djokovic, il quale lo ha dipinto come un giocatore che “quando qualcosa va storto fa un sacco di errori non forzati”: “Ha assolutamente ragione in questo caso − ha ammesso il tennista moscovita − , e ne sono anche pienamente consapevole.
Hai sempre bisogno di tempo per controllare le tue emozioni, fa parte del processo. Quello che mi succede è che posso essere in grado di controllare le mie emozioni per cinque partite di fila, ma nelle due o tre successive non sono in grado di farlo.
Sto migliorando sempre di più in questo e quest’anno sono stato più stabile dell’anno scorso, ma rispetto ai migliori giocatori non è abbastanza, ed è per questo che dico sempre che devo migliorare in questo settore.
Il mio obiettivo è quello di migliorare il più possibile e di dare sempre il 100% come persona. Alla fine della giornata, voglio essere in grado di dire che ho dato il massimo in ogni giorno in cui ho gareggiato. Questo è il mio più grande obiettivo” ha concluso il russo rispondendo ai propositi per il 2022.