Il Napoli, pareggia allo stadio Dacia Arena di Udine, un punto conquistato, tanto basta per la matematica che riconosce al club campano la conquista dello scudetto, da li in poi, tutto un boato, un frastuono globale, da ogni parte del mondo, gruppi di napoletani, iniziano i festeggiamenti, Napoli è campione, ora tutti lo sanno, partono cortei, parate, fuochi pirotecnici, paragonabili ai festeggiamenti di fine anno, Piazza Castello a Torino, Il Duomo a Milano, poi Londra, New York, Francia, Belgio, Cina, Australia, insomma, sul web arrivano immagini da ogni angolo della terra, e così, di consuetudine a Napoli.
Buoni risultati sotto l’aspetto della viabilità, tante persone a piedi, hanno deciso di rispettare l’ordinanza emessa dal primo cittadino, grande segnale di rispetto anche a Barra, quartiere periferico, che insieme a Ponticelli ed a San Giovanni a Teduccio, appartengono alla sesta municipalità, una serata memorabile per i tanti episodi, che si sono vissuti, iniziando con un raggruppamento di tifosi, che si apprestava ad aumentare, su Corso Bruno Buozzi, all’incrocio con Via Prospero Guidone, dove solo poche settimane fa, venne il Pampa Sosa, ad inaugurare un striscione dedicato a Diego Armando Maradona, organizzato dall’Associazione Core ‘NFesta, la stessa che proprio ieri si è resa protagonista di goliardici sfottó, ma li racconteremo tra poco…
Impazzano i canti, con bandiere azzurre, qualche fumogeno, e tante trombe, non quelle a gas, pericolose per l’ ambiente, ma quelle manuali, 100% in plastica, funzionanti ad aria, il tempo di guardarsi intorno, ci si accorge che il numero di supporter è notevolmente incrementato, allora si decide per il corteo, tutti in marcia, lungo Corso Bruno Buozzi, racimolando metro dopo metro sempre più tifosi e transitando fino a Barra Maggiore, vicino al Murale di Maradona, realizzato dall’artista Jorit, recentemente, intanto si sono aggiunti supoorters dal Corso Quattro Novembre, allora si procede, verso il centro storico, su Corso Sirena.
Si passa per “Largo Catene”, li c’è un altra festa, quindi, breve pit stop, nella zona dei Blue Tiger, e si prosegue, passando per la Piazza principale, da lontano, si intravede, un secondo corteo, venire incontro, sulle spalle dei barresi, una bara in legno massello, un uomo con l’abito monacale, sopra una sciarpa della Juve, faccie dipinte di blu, sono i ragazzi dell’associazione Core ‘Nfesta, che si portano quindi avanti alla parata allegorica, tra bandieroni, coperchi di pentole, dai balconi coriandoli, trombe, flash dei cellulari accesi ad immortalare un inedita scena, tutti a piedi, donne, bambini, anziani, si arriva al “palazzo di Cosenza” li c’è la girata, chi è di Barra, lo sa, allora poi dritti a Piazza Crocelle, poi via Serino, dove si spunta a Piazza Egidio Velotto, tra striscioni, e bandiere…
Una notte indimenticabile, attesa da 33 anni sotto l’aspetto dei festeggiamenti sportivi per la squadra della propria città, ma il quartiere di Barra, conosce bene, queste notti festose, grazie alla festa dei gigli, ma questa volta, una sola è la bandiera, i colori bianco azzurro, hanno fatto l’ennesimo miracolo, come il goal di Victor Osimhen, al 51° del secondo tempo, nin finisce qui, la festa continua, si attende la squadra che Domenica sarà in campo contro la Fiorentina, ma la festa è ormai iniziata, e non resta che viverla fino all’ultima goccia, per inebriarsi di questa meravigliosa favola partenopea…