Roman Polanski affronta a 90 anni un processo retroattivo che fa riferimento ad una presunta violenza sessuale risalente al 1973.
I guai legali del regista polacco Roman Polanski continuano nonostante la sua età e la lunga distanza dagli Stati Uniti. Un giudice di Santa Monica, infatti, ha fissato per agosto 2025 il processo relativo alle accuse di stupro contro l’artista. Una denuncia per molestie è caduta contro Polanski lo scorso anno, nonostante l’evento coinvolto sia avvenuto quasi un cinquantennio fa.
La denuncia sostiene che Polanski avrebbe violentato la querelante nel 1973, quando era minorenne, nella sua residenza a Benedict Canyon. La querelante afferma di aver conosciuto Polanski a una festa alcuni mesi prima dell’incidente. Polanski l’avrebbe poi invitata a cena presso Le Restaurant su La Brea Avenue, offrendole dei bicchieri di tequila e successivamente conducendola a casa sua, dove la querelante si sarebbe addormentata sul suo letto, secondo la denuncia.
Secondo le accuse, la querelante si sarebbe svegliata nel letto di Polanski con lui accanto a lei. Nonostante le uppliche di non procedere, Polanski l’avrebbe violentata. Quello è stato il loro – presunto – primo ma anche ultimo incontro.
La donna, identificata come Jane Doe, presentò per la prima volta le accuse in una conferenza stampa con l’avvocato Gloria Allred nell’agosto 2017, affermando di essere stata aggredita sessualmente a 16 anni. Nel giugno 2023, sotto una legge della California che estende il termine di prescrizione per gli abusi sessuali su minori, la querelante presentò una denuncia contro Polanski. Gli avvocati del regista hanno negato le accuse.
Il processo prevede indagini e interviste nei prossimi mesi, con la possibilità che il caso venga risolto prima del processo. Polanski, attualmente in Francia e latitante dagli Stati Uniti dal 1978, potrebbe offrire la sua testimonianza tramite video. Nonostante le controversie legate alla sua figura, Polanski continua ad affrontare problemi legali in diverse giurisdizioni, incluso un processo per diffamazione a Parigi. La querelante e Allred hanno tenuto una conferenza stampa per discutere ulteriormente del caso.