Quindi, un piccolo borgo appartenente alla provincia di Avellino, con circa 1800 abitanti, un luogo caratteristico, che ogni anno, nel mese di settembre, festeggia la sia Patrona Maria SS Delle Grazie, precisamente il giorno 8 settembre, da più di un secolo, questo importante evento, raccoglie tanti fedeli e turisti, molte famiglie provengono dai comuni limitrofi, come il maestro Leopoldo Santaniello, che dalla vicina Nola , si immerge in un totale relax, senza perdere mai di vista le sue passioni, che riguardano la cartapesta, ma anche la pittura, e proprio con la pittura, ha omagiato la Madonna di Quindici.
Un lavoro di pittura, in omaggio alla città di Quindici, che raffigura, dettagliatamente, Madonna Nera, con una tecnica di pittura in 3D, che potrete trovare in Via Roma, a pochi passi dalla Chiesa Maria SS Delle Grazie, sulla facciata del palazzo “Fusco Graziano”, che il maestro Santaniello, ha voluto realizzare, in memoria del padre, e del suo paese nativo, che ha visto la famiglia dell’artista nolano, sempre legata a questo luogo storico, che ha ogirini dalla preistoria, e dai cui il nome deriva, secondo, alcune storici fonti, dall’unione dei quindici casali, ovvero masserie che la caratterizzavano.
Appartenuta a molte civiltà, dagli Ausoni, gli Opici, gli Osci, gli Etruschi, i Greci, i Sanniti ed infine i Romani, a cui si deve attribuire il suo stesso toponimo.
Al tempo dei Romani, erano presenti nella zona ben “quindici” masserie, ovvero aziende agricole a conduzione familiare: i Romani, alla ricerca di un appellativo teso ad indicare tale area, cominciarono ad utilizzare l’espressione latina di “ad quindecim praedia” o “ad quindecim villas”.
Col tempo, la locuzione ha subito delle variazioni: fu abbreviato, per motivi di pronuncia, nel numerale “Quindecim”; sostantivato poi, nel gergo curialesco del XVI secolo, in “Quindecium” ed infine, italianizzato in Quindici.
Il maestro Leopoldo Santaniello, donando questa meravigliosa opera ai “quindicesi”, mette in bacheca un altra sua soddisfazione, quella di avere lasciato un segno della sua passione, nel luogo a cui è tanto legato, dopo la sua inarrivabile Nola, a cui, dedica ogni giorno, la sua espressione artistica, tra opere in cartapesta e realizzazioni in pittura, insomma, la vita di un uomo che vive di cultura ha bisogno di esprimersi in larga scala, per dare la possibilità a tutti di godersi le sue opere, molte, quasi tutte, nate dalla sua bottega artigiana, del “Pesalo Alpino” strada caratteristica del centro storico della città bruniana.