Si avvicina il momento della presentazione delle liste per le prossime elezioni regionali e le ultime 24 ore sembrano essere state caratterizzate da quella che si potrebbe definire una sorta di “fuga” da parte di candidati eccellenti. Personaggi diversi e motivazioni sottese diverse: in qualche caso la delusione per l’andazzo della politica, in qualche altro la sensazione di essere troppo ingombrante, in qualche altro ancora la consapevolezza che, dopo tanti anni spesi nell’ambito regionale, è forse il caso di prepararsi a sfide più impegnative e più gratificanti.
Libero Notarangelo, consigliere uscente del Pd, ha annunciato che non si ricandiderà: pensava di contribuire a far diventare la Calabria una regione “normale”, sembra essersi convinto che, con l’andazzo della politica regionale, questa sia davvero una “missione impossibile”. Rinuncia anche Giuseppe Giudiceandrea, già consigliere regionale del Pd e ora candidato in pectore nelle liste a sostegno di De Magistris: “Ho troppi consensi e quindi è meglio che mi ritiri”, ha annunciato facendo capire che nella coalizione civica erano venuti a galla troppi malumori per la sua candidatura.
Da segnalare infine quella che sembra essere la decisione di Guccione, uno dei pochi “pezzi da novanta” rimasti nel Pd calabrese. Neanche lui si candiderà. Gli verrà affidato un qualche ruolo nella dirigenza nazionale del partito e, nell’immediatezza, aiuterà Amalia Bruni nell’elaborazione del programma e nella corsa alla presidenza. Per lui sembra già delinearsi una candidatura per la Camera o il Senato alle prossime elezioni nazionali. Detto delle rinunce spontanee, ora c’è molta attesa per le candidature che potrebbero evaporare a causa delle “bocciature” che arriveranno dalla Commissione Antimafia e che i partiti si sono impegnati a prendere per “oro colato”.