La Corte di Cassazione annulla senza rinvio la condanna a 3 mesi di reclusione inflitta in primo e in secondo grado al medico Michele Galluccio Mezio, 70enne di Galatina nell’ambito dell’inchiesta sull’intervento eseguito da un tecnico nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Galatina il 18 marzo del 2014.
La vicenda balzò agli onori della cronaca nazionale dopo servizio andato in onda sul programma televisivo di Rai3 “Report” che ricostruì quanto accaduto quel giorno in sala operatoria grazie ad un video girato da un tecnico. I successivi accertamenti condotti dai carabinieri del Nas hanno documentato come il medico avrebbe consentito a un ex addetto alle vendite di apparecchi elettrodomestici per conto dell’azienda Boston Scientific – di partecipare ad un intervento al cuore. La presenza del dipendente non sarebbe stata neppure autorizzata. Dai susseguenti risvolti, Tridici avrebbe persino sostituito il medico durante l’intervento su un paziente per il riposizionamento di un elettrocatetere ventricolare sino al suo definitivo posizionamento.
Gli avvocati dei due imputati, i legali Giuseppe Bonsegna (per il medico) e Luigi Corvaglia (per il tecnico), hanno sempre sostenuto che l’intervento non sarebbe stato compiuto con leggerezza, tutt’altro. E non si poteva parlare di esercizio abusivo della professione. Questo perché non ci sarebbe stato alcun contatto diretto con il paziente e si sarebbe trattato di un episodio occasionale e non continuato nel tempo che, secondo l’orientamento della giurisprudenza più recente, non integra il reato contestato dal pm.
In più la difesa aveva sempre sollecitato il riconoscimento dello stato di necessità anche se putativa che prevede come in uno stato di percezione grave si possa comunque agire per salvare una persona pur violando una norma. Come sarebbe effettivamente accaduto in sala operatoria quel giorno.
