Di, Mena Parisi.
Il Complesso di San Lorenzo Maggiore è la realtà Francescana più antica di Napoli. Al suo interno sono racchiusi secoli di storia perché è stato al contempo luogo religioso e politico.
Infatti, gli eletti della città, dunque gli esponenti della nobiltà locale, vi si sono riuniti fin dall’epoca Medioevale per decidere dell’amministrazione civica. Successivamente, invece nel Grande refettorio si sono decise le sorti di quei territori che tra le varie vicissitudini dinastiche hanno avuto Napoli come centro di irradiazione politica. Ancora oggi le alle allegorie affrescate nella volta ricordano le virtù civili alla base di una corretta gestione politica dei territori.
Il Complesso di San Lorenzo, però, in quanto testimonianza della storia cittadina ci consente di andare ben oltre, ci consente di arrivare fino alle origini di Napoli. La chiesa ed il convento, sorgono nell’aria dell’antica Agorà greca, poi foro in epoca romana.
Infatti sono ancora evidenti i resti di un ampio edificio di età imperiale avente funzione commerciale. I vari ambienti sono visibili percorrendo in un tratto di un antico cardine Romano, testimonianza di quell’impianto urbanistico a reticolo ancora ravvisabile nel tessuto dei vicoli del centro antico.
Lungo il percorso si incontrano tabernae, in cui si svolgevano attività legate al trattamento dei tessuti; un criptoportico; una schola. La struttura di epoca romana sorge sui resti di un terrazzamento del IV secolo A.C. , testimonianza del grado di conoscenze tecniche raggiunte dai greci che seppero fare della “Neapolis” una località in grado di esercitare una grande attirattiva che poi vivrà nel tempo.