Napoli: Un giglio del 1933, alla mostra dei gigli in miniatura di Barra

Cultura

Inaugurata, domenica 11 settembre, alle 18:00, la tradizionale mostra dei gigli in miniatura, organizzata dall’associazione Passione Infinita, in sinergia con l’associazione SavioGroup, Associazione Parthenope, Società Operaia di Mutuo Soccorso, Dream Music, Museo di Napoli Collezione Bonelli, Santuario Diocesano Ave Gratia Plena e Bottega Perseo, con l’aiuto di alcuni costruzioni di gigli in miniatura, curata nei minimi dettagli, con miniature inedite ed altre che sono di rivestimenti visti nelle feste dei gigli.



Una di queste opere, ha fatto fare un salto nel tempo, per la sua storicità, difatti è una riproduzione di un giglio del 1933, epoca nazifascista, quando le strutture dei gigli ed i suoi rivestimenti erano completamente diversi, a partire dalle tecniche di lavorazione, e questo giglio realizzato dal Costruttore di gigli in miniatura, Agrippino Leucoio, casavatorese, appassionato e cultore, attraverso queste meraviglie, e proprio in onore del bicentenario della festa dei gigli di Barra, ha voluto realizzare il rivestimento, forse più antico, mai realizzato, della mostra dei gigli in miniatura, con la struttura lignea, realizzata da Marco Lauro, altro artigiano dei gigli, in miniatura, ma anche di quelli in misura reale.


Agrippino, ha impiegato due settimane, per la creazione del rivestimento, impiegando varie lavorazioni, curando i dettagli e portando in risalto le dimensioni dei gigli antichi, di quelli, veramente pesanti ed imponenti, totalmente lontane dalle strutture moderne, ridimensionate, ed evolute per simplificarne il trasporto.


Barra, festa dei Gigli, 1933



La foto, da cui si è orientato, per la realizzazione, è di Barra, dove si intravede il giglio, a Corso Sirena, nel cuore di Barra e del suo percorso di festa, accanto al municipio, rivolto verso “Barra Maggiore“, un giglio, proveniente da Nola, proprio lo stesso anno con la corporazione del Sarto, e da cui si evince quanto era importante in quell’epoca la tutela dell’arte attraverso veri e propri monumenti, in movimento, nonostante le tecniche di lavorazione erano più complesse, con tecnologia ed attrezzature differenti, eppure si puntava tutto sulla bellezza, la cura dei dettagli, proprio come ha fatto Agrippino, e noi abbiamo avuto il piacere e l’onore di ammirarlo, disponibile fino al 30 ottobre, presso l’Arciconfraternita della SS Annunziata, in Corso Sirena n 265, Barra, quindi vi consigliamo di approfittarne, e recarvi ad ammirare il giglio esposto.

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