Napoli, La Federico II, compie 796

Cultura

L’Università degli Studi di Napoli Federico II è un’università statale fra le più antiche d’Italia e del mondo.

Fondata il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia Federico II di Svevia, è la principale accademia napoletana ed una delle più importanti in Italia e in Europa. Celebre per essere la più antica università fondata attraverso un provvedimento statale, è ritenuta la più antica università laica e statale del mondo.Tuttavia, inizialmente l’ateneo non era pubblico, ma destinato alla formazione dei futuri uomini di governo.

L’erezione dello Studium venne decretata dall’imperatore Federico II di Svevia il 5 giugno (il 5 luglio secondo talune fonti) 1224tramite una lettera circolare (generalis lictera) inviata da Siracusa.Poiché fu creata per volere stesso dell’imperatore, l’Università di Napoli è considerata in assoluto la prima università laica in Europa di tipo statale (non fondata, cioè, da corporazioni o associazioni di intellettuali, o di studenti ma in forza di un provvedimento sovrano).

Due furono i motivi principali che spinsero l’imperatore all’edificazione dello Studium: in primo luogo la formazione esclusiva del personale amministrativo e burocratico della curia regis (la classe dirigente del regno) e quindi la preparazione dei giuristi che avrebbero aiutato il sovrano nella definizione dell’ordinamento statale e nell’esecuzione delle leggi; in secondo luogo agevolare i propri sudditi nella formazione culturale, evitando loro inutili e costosi viaggi all’estero.

La scelta della sede cadde su Napoli per motivi non solo culturali (la città aveva una lunga tradizione in merito, legata alla figura di Virgilio, che viene richiamata esplicitamente in un documento dell’epoca), ma anche geografici ed economici (i traffici via mare, il clima mite e la posizione strategica all’interno del Regno furono, in un certo modo, determinanti).Per l’organizzazione dello Studium ci si avvalse dell’opera di due eminenti giuristi campani: Pier delle Vigne e Taddeo da Sessa.

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