Si è tenuta stamattina, una santa messa, speciale, in occasione dell’inaugurazione della sala parrocchiale, intitolata alla suora Barrese, Carmelina Tatarella, con un dipinto, straordinariamente realista, ad opera del mestro nolano Ernesto Santaniello, che ha fatto emozionare tutti, appena è stato presentato, durante la celebrazione, nel Santuario Diocesano Ave Gratia Plena, affollatissimo, per il grande evento.
Venuta a mancare, il 1 settembre 2002, Suor Carmelina Tatarella, ha lasciato un vuoto enorme, alla comunità di Barra, dove lei ha dato ogni momento della sua vita, con dedizione, fede ed un amore incondizionato, che sarebbe difficile quantificare, il suo modo di fare, la sua incredibile voglia di donarsi al prossimo, un cuore barrese, veramente fondato sulla fede e la misericordia, ogni persona che lei ha incrociato, ha un bellissimo ricordo e tante belle parole.
Nata a Barra, il 23 luglio 1945, Carmelina, è giovanissima e bella, quando decide di entrare nell’istituto di Barra, poi in quello di Alvignano, un piccolo comune della provincia di Caserta, era il 1960, all’età di 15 anni, quindi nel fiore della gioventù, dove pochi anni torna a Barra, per il noviziato, spostatasi poi a Roma, ritorna, definitivamente nel suo quartiere, nel 1967, dove inizia ad insegnare ai ragazzi e poco dopo si adopera anche come catechista, prosegue per ben 19 anni, fino a che viene chiamata a dirigere, come madre superiora, la casa di Pollena Trocchia, nel 1996.
Un terribile male, nel 2002, la porta tra le braccia del Signore, lasciando una forte sofferenza, per la sua perdita, soprattutto nel quartiere dove sei si è donata con grande sacrificio e dove ancora oggi, forte è il suo ricordo, a tal punto, che gli è stata intitolata una sala, della Parrocchia Ave Gratia Plena, ma non una qualunque, perché forse un segno del destino, forse il caso, ma è la stessa sala, dove il 2020, un gruppo di cittadini volontari, mise in funzione una grande macchina di solidarietà, per le famiglie che attraversavano momenti, a causa della pandemia, e dove furono distribuiti oltre 8.000 pacchi di beni fi prima necessità.
Un dipinto, la vede vegliare, ora nella sala che porta il suo nome, dove tanti giovani, passeranno la loro infanzia, giocando e solcializzando, proprio come avrebbe voluto lei… Suor Carmelina Tatarella.