È il primo parco di divertimenti italiano, situato a Fuorigrotta, in Via Kennedy. La costruzione cominciò nel 1937 (quindi ha preceduto anche il tanto celebrato Disneyland, che venne aperto solo nel 1955), ma poi venne interrotta a causa della guerra e proseguita negli anni sessanta. Dal 2015 il parco è gestito dalla New Edenlandia S.p.A. L’amministratore unicoq nel 2014 è stato Cosimo Barbato. L’amministratore delegato nel 2015 è stato Ciro Cangiano. L’amministratore delegato nel 2016 è stato Maurizio Stoppa. L’amministratore delegato dal 2017 è Gianluca Vorzillo.
Il parco di divertimenti fa parte di un progetto del periodo fascista. Nella Mostra d’Oltremare era previsto anche un parco giochi. Gli archi che accolgono i visitatori all’entrata del parco erano nel progetto ispirati alla firma di Mussolini, riproposta qui in versione monumentale. Questi archi posti all’ingresso sono tra i simboli più identificativi del parco. Durante la seconda guerra mondiale, il progetto di parco di divertimenti fascista venne abbandonato, dato che la Mostra venne prima severamente danneggiata dai bombardamenti Alleati e poi usata come accampamento militare.
Il parco divertimenti aprì le porte il 19 giugno del 1965 grazie all’impegno dell’imprenditore Oreste Rossotto e all’avvocato Luca Grezio che era il legale della società. La planimetria del Parco venne preparata da Oreste e da Luigi Falchero, In particolare Edenlandia è nata dalla progettualità di Cesare Rosa dalla cui penna sono nate le giostre Autopista del sole, Cascate del Niagara (i tronchi) ed altre attrattive. Successivamente è entrato nel gruppo di Edenlandia Luigi Fachero con mansioni di direttore. Edenlandia è il primo esperimento europeo di parco ispirato a quello nato 10 anni prima in California: Disneyland.
Anche il logo napoletano seguì la falsariga di quello americano: il carattere di scrittura scelto fu il carattere gotico ed il simbolo un castello. I colori designati a rappresentare il parco furono il giallo per la scritta Edenlandia ed il colore blu per il castello. Il logo rimase invariato fino al 1990, quando attorno al castello fu aggiunta una corona di stelle, e la scritta fu rifatta a caratteri più pieni. Il castello raffigurato nel logo venne solo successivamente costruito al centro del parco (Castello di Lord Sheidon).
Negli anni settanta il parco diventa un’attrattiva turistica a livello nazionale ed internazionale. Le attrazioni sono avveniristiche e a vari temi.
Il nome Edenlandia venne scelto pensando ad un luogo adatto a tutti, adulti e bambini.
Le attrazioni storiche sono: Il Maniero, il Castello di Lord Sheidon, i Tronchi, il trenino, Jumbo, la casa delle beffe, il Galeone Pirata, la Vecchia America e il Carosello.
Nel 1975 apre Gardaland, che a metà degli anni ottanta è il parco divertimenti italiano più famoso, che offre più di 500 mila m² contro i 38 mila di Edenlandia. Negli anni ottanta e novanta e soprattutto quelli duemila il pubblico di Edenlandia cala sensibilmente. Dal 2003 la società Park&Leisure, gestita da Cesare Falchero, prende in gestione il parco, lo zoo e l’ex cinodromo di Napoli. Nel maggio del 2008 la società lancia su internet un video spot per rilanciare il parco denominato Edenlandia la città del divertimento e nel 2010 la società Park e Leisure aggiunge delle nuove giostre al parco.
Anno 2011-2013: il fallimento e la chiusura Modifica
il 7 ottobre 2011 il comune con la Mostra D’Oltremare proprietaria del terreno nel quale sorge il parco annunciano che nei mesi successivi lanceranno un bando internazionale per salvare il parco dal fallimento e per creare un parco di nuova concezione.
Il 13 ottobre 2011 arriva la richiesta di fallimento[15] da parte della Mostra d’Oltremare proprietaria del terreno alla società “Park and Leisure” che gestiva il parco dal 2003, con alle spalle un debito di 13 milioni di euro. Il 21 novembre 2011 il tribunale decreta la prosecuzione delle attività sino al 31 maggio 2012. La struttura che comprende Edenlandia, lo zoo di Napoli e l’ex cinodromo viene messa a disposizione da Mostra d’Oltremare con un bando internazionale del 24 maggio 2012.
Il bando viene vinto nel 25 gennaio 2013 dalla società Brain’s Park/Clair Leisure. Il parco viene chiuso per consentire l’inizio dei lavori il 31 gennaio 2013. Il 23 marzo 2013 l’investitore rinuncia definitivamente a causa di strutture abusive nel parco e i dipendenti vengono messi in cassa integrazione. Il 25 dicembre viene pubblicato un video sulla chiusura di Edenlandia nominato Edenlandia L’isola che non c’è più.