Si attende la notizia per il primo viaggio mondiale dei beni culturali, i Giganti di Mont’è Prama della Sardegna, in tutto il mondo per la semplice promozione e divulgazione della sede definitiva grazie all’ ampliamento del museo della regione: il Museo di Cabras. Il Ministro Franceschini ha dichiarato:
“Si potrebbe ragionare nell’ attesa dei lavori di creazione del museo di Cabras, su un percorso internazionale dei Giganti, naturalmente con tutte le garanzie di tutela e sicurezza, in modo che l’apertura della sede definitiva possa rappresentare un grande evento internazionale.
La Sardegna ha un patrimonio naturale e paesaggistico incredibile a cui si può affiancare un infinito patrimonio culturale, archeologico, artistico che non è stato conosciuto e valorizzato dal Paese negli anni passati. E questa mostra farà conoscere in tutto il mondo lo straordinario patrimonio culturale sardo”.
I Giganti di Mont’è Prama come biglietto da visita
I Giganti di Mont’è Prama sono sculture a tutto tondo che raggiungono altezze fino ai 2,5 metri, risalenti alla civiltà nuragica, appertenenti quindi all’ età del ferro. Portano il nome della località dove sono state scoperte fortuitamente nel 1974 e cioè a Mont’è Prama nel Sinis di Cabras.
Fanno parte del patrimonio artistico culturale della Sardegna, beni di particolare valore e testimonianza materiale importante dal punto di vista storico.
Furono trovati in mille pezzi, nella parte di territorio che presenta la necropoli della Sardegna in varie tombe a fossa con altre testimonianze come i numerosi bronzetti.
Recuperati e restaurati con la tecnica della pulitura con acqua atomizzata, non invasiva per le pietre e, successivamente, ricomposti sono stati studiati anche con la tecnica del Carbonio 14.
La statuaria dei Giganti di Mont’è Prama riprende la classica iconografia dei bronzetti sardi, proprio per il volto a forma di T, l’ arcata sopracciliare molto marcata e la conformazione della bocca data da una linea ben incisa.
Particolare è l’ incisione su pietra di alcune parti del corpo che le rendono anche decorative, come gli occhi concentrici e i capelli a treccia ondulata.
Sono presenti anche i brassard degli arcieri tutti incisi e decorati. Alcuni reperti infatti fanno pensare che fossero state dipinte dato che sono stati trovati dettagli di pigmenti su alcuni pezzi. L’ iconologia della statuaria riporta così alla rappresentazione dei guerrieri e degli arcieri.
Solo non poco di quattro mesi fa polizia e cittadini bloccarono il trasporto dei Giganti di Mont’è Prama per un trasporto a Cagliari per il restauro e adesso cosa succederà?
Il ministro della cultura Franceschini con questa sua innovativa proposta commerciale avvenuta durante l’ intervento all’ inaugurazione Sardegna Isola Megalitica: dai menhir ai nuraghi, ha lasciato tutti stupiti e confusi, si è subito pensato alla protezione di tali beni che potrebbero essere suscettibili al viaggio per le varie tappe di destinazione, anche perchè solo pochi mesi fa, quando fu proposto di trasportarli in Calabria per dei lavori conservativi di restauro, il Comune di Cabras schierò la polizia per impedire il trasporto di alcune statue nella strattura di Cagliari per delle semplici azioni volte al recupero dell’ integrità materiale del bene.
Adesso “la proposta” di Franceschini per molti non è risultata una buona idea, non solo per la tutela delle statue, (nonostante leggi del codice permettano il commercio con tutte le garanzie necessarie) ma anche perchè molti pensano se le “reali” statue verranno viste in varie parti del mondo, chi verrà poi a vederle nel nuovo museo di Cabras? Non sarà forse meglio creare dei prototipi? La questione è ancora aperta e chissà quale sarà la decisione finale.