Dopo un confronto all’interno del governo e con le Regioni e’ arrivato il via libera al nuovo Dpcm firmato dal premier Conte e dal ministro della Salute Speranza. E’ quanto si apprende da fonti di governo. Le misure anti contagio del nuovo Dpcm saranno valide per i prossimi trenta giorni.
Covid, Dpcm: “Confronto governo; misura più soft su feste casa”
Governo al lavoro sul Dpcm per la stretta sulle misure anti-contagio ma e’ aperto il confronto all’interno dell’esecutivo – andato avanti anche nella riunione tra il premier e i capi delegazione della maggioranza – sulla possibilita’ di vietare le feste private. Una misura che gia’ oggi pomeriggio ha trovato la resistenza di diversi ministri.
E delle Regioni che puntano ad una versione piu’ soft rispetto a quella prevista in un primo momento. “Restano sospese – si legge per esempio in una bozza del Dpcm – le attivita’ che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. Sono vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto”. Ma questo passaggio, spiega un presidente di Regione, e’ stato attenuato. Anche su input del presidente del Consiglio Conte. E cosi’ nella stesura finale del Dpcm quanto alle abitazioni private “viene fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere persone non conviventi di numero superiore a 6”. In ogni caso, “le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose possono svolgersi con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti”.
Sono consentite le manifestazioni fieristiche e i congressi “previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico” e vengono sospesi “i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attivita’ inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”.
Per quanto riguarda “le attivita’ dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite sino alle ore 24,00 con servizio al tavolo e sino alle ore 21,00 in assenza di servizio al tavolo”. “E’ fortemente raccomandato – si legge nella bozza – l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi”. E ancora: “E’ fatto obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. E “possono essere utilizzate mascherine di comunita’, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilita’, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.
L’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici e’ condizionato al rigoroso rispetto del divieto di assembramento”, si legge ancora nella bozza. Previsti per gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra “una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi”.
Tuttavia, “le Regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze gia’ adottate dalle regioni e dalle province autonome”.
Sono invece “vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attivita’ connesse agli sport di contatto, come sopra individuati, aventi carattere amatoriale”. Atleti, tecnici, giudici e commissari di gara, e accompagnatori provenienti da paesi per i quali l’ingresso in Italia e’ vietato o per i quali e’ prevista la quarantena “prima dell’ingresso in Italia, devono avere effettuato un test molecolare o antigenico”.
Per quanto riguarda i trasporti, il Mit “con decreto adottato di concerto con il ministro della salute, puo’ disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da Covid-19, riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto, anche internazionale, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo e nelle acque interne, anche imponendo specifici obblighi agli utenti, agli equipaggi, nonche’ ai vettori ed agli armatori”. Ai presidenti di Regioni viene lasciato il compito di programmare i servizi erogati “dalle aziende del trasporto pubblico locale”. Nella bozza, tra l’altro, si legge che “l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalita’ e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, e’ limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che e’ tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.
Inoltre si raccomanda la modalita’ di lavoro agile e modalita’ a distanza “e che siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonche’ gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva”. Infine altro passaggio: “L’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilita’ di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”.