Sarebbero otto gli indagati per il saluto romano e l’ostentazione dei simboli fascisti al corteo di Predappio domenica scorsa, in occasione del centenario della marcia su Roma. Domenica gli agenti della Questura di Forlì hanno identificato diversi nostalgici, ma negli ultimi giorni il personale della Digos ha analizzato immagini e fotografie scattate nel corso della manifestazione. Al lavoro degli inquirenti hanno collaborato anche altre questure italiane per risalire all’identità dei nostalgici che sono arrivati a Predappio da altre regioni.
Alla manifestazione erano oltre 3mila i partecipanti, che si sono incamminati da piazza Sant’Antonio lungo la strada provinciale del Rabbi cantando anche “Faccetta nera”, per raggiungere il cimitero di San Cassiano. All’appello “Camerata Benito Mussolini!”, ripetuto due volte da Mirco Santarelli, responsabile degli Arditi, la folla ha urlato “Presente!”, con alcuni dei partecipanti che hanno risposto con i saluti romani. Bracce diventate tese anche quando si è alzato il coro “Duce, Duce!”.
Alla conclusione della manifestazione Santarelli aveva chiesto ai camerati di non salutare con il braccio teso, per evitare l’accusa di apologia del fascismo. Diverse delle camicie nere arrivate un po’ da tutta Italia, e anche dalla Spagna, indossava il fez in testa, chi ma c’era anche chi aveva tatuaggi con il busto del duce o con croci celtiche.