L’altra faccia del Covid, quella livida, nel mondo capovolto dentro un tempo indefinito. Un mondo diverso da quello a dimensione umana che si era mostrato negli ultimi due giorni dentro diagrammi più accomodanti che disegnavano uno sviluppo pigro di cifre e proiezioni rassicuranti. In 24 ore, però, il virus ha cambiato marcia allungandosi in un algoritmo che genera numeri incerti e segnali di ripartenza.
Ieri, il contagio è risalito nella curva di crescita fino a quota 54 nuovi casi con due nuovi ricoveri in area medica. La task force dell’Asp si è rimessa in moto per il tracciamento di potenziali focolai che rischiano di svilupparsi dopo feste di nozze e di battesimo con affollati banchetti. Ma anche la ripresa in presenza delle attività didattiche rappresentano obiettivi sensibili da proteggere per evitare la diffusione del contagio.
L’ansia del contagio si fa ancora più minacciosa quando di mezzo ci sono i più piccoli.
Da settimane, il Cosentino ha imparato a riconoscere il respiro della paura vedendo i bambini in fila per screening di massa, accompagnati da genitori terrorizzati in attesa dell’esito dei tamponi. E dopo una classe delle Superiori di Castrovillari finita in quarantena il primo giorno di scuola, anche la Primaria di Sant’Agostino a Rende è stata costretta a sperimentare l’improvviso sbandamento collettivo provocato dalla notizia della positività di un suo studente. Un bimbo di terza elementare risultato positivo.