Negli ultimi giorni la guardia costiera e la polizia locale hanno sequestrato decine di oggetti «segnaposto». La protesta dei bagnanti: «Nessun cartello di divieto»
Non è di certo una novità, nelle spiagge libere di tutta Italia, incappare nel furbetto di turno che arriva di buona mattina (o addirittura la sera prima) a piazzare ombrellone, asciugamano, sdraio o qualsiasi altro oggetto che possa assicurargli, nelle ore successive, il miglior posto al Sole. C’è chi, addirittura, si premura di conficcarli bene nella sabbia o li lega insieme con i lucchetti. Ma sul litorale toscano, dove li chiamano «i furbetti del posticino», questa pratica sembra essere finita. Da giorni la guardia costiera e la polizia locale stanno battendo le spiagge di tutta la costa, sequestrando decine di attrezzature «abusive» e facendo fioccare multe salate. Perché la pratica, non è solo discutibile dal punto di vista etico, ma è illegale: lasciare questa sorta di «segnaposti» sul litorale, da considerare suolo pubblico, comporta infatti una sanzione amministrativa per occupazione abusiva degli spazi demaniali, con una multa che va dai 1000 ai 3 mila euro. I bagnanti toscani non l’hanno presa benissimo.
Dopo il blitz sul lungomare del Romito e altre operazioni in Versilia, il 22 agosto all’alba è stato il turno dell’Isola d’Elba, dove gli agenti della municipale di Marina di Campo e gli uomini della capitaneria di porto hanno sequestrato, solo in una piccola porzione di spiaggia, circa 60 ombrelloni, 25 tra sdraio, sedie e lettini e decine di asciugamani e teli mare. Qualcuno ha protestato scrivendo una lettera a un sito locale, ElbaReport: «Questa cosa è assurda visto e considerato che, in mancanza di cartelli nessuno era a conoscenza della nuova regola attuata quest’anno. Ci è stato detto che sarebbe scritta nel codice navale, che ovviamente, non è assolutamente a portata di mano di chiunque». In realtà, il divieto esiste da molti anni ed è valido su tutto il territorio nazionale. Anzi, è stato affiancato negli anni da diverse ordinanze comunali e regionali, che possono prevedere delle sanzioni ulteriori rispetto a quelle previste dal Codice. Nel 2018, ad esempio, l’Emilia Romagna ha vietato con un’ordinanza di lasciare sulle spiagge libere, oltre il tramonto, ombrelloni, sedie, sdraio, tende o altre attrezzature.