La cascata dei numeri rischia inevitabilmente di generare un fiume di richieste. Immediate, tra l’altro. Perché se l’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro inizia da dopodomani, già da oggi chi non è vaccinato si porterà avanti col tampone per essere in regola alla scadenza. Prima, però, è importante guardare alle cifre. Impossibile – anche per questioni di privacy e di banche dati da incrociare – sapere con esattezza il numero dei lavoratori bergamaschi non vaccinati, è comunque realistico tratteggiare una stima: da più parti – Regione, sindacati – si calcola che equivalga al 10% della forza lavoro.
Se gli occupati in Bergamasca sono circa 482.200 (fonte Camera di Commercio, ultima rilevazione dettagliata di fine 2020), vuol dire che oggi circa 50 mila lavoratori non sono stati ancora immunizzati e dunque – tranne nel caso di una recente guarigione dal Covid o di una specifica esenzione – da domani dovranno sottoporsi al tampone ogni 48 ore (in caso di test antigenico rapido, quello che si fa in farmacia, il più diffuso) o ogni 72 ore (in caso di test molecolare, più costoso, fatto in centri specializzati). La stima è leggermente arrotondata all’insù anche per via di un dettaglio: la certificazione verde si «attiva» dopo quindici giorni dalla prima dose di vaccino, quindi almeno all’esordio del green pass sarà in regola solo chi ha ricevuto la prima inoculazione entro fine settembre.