Benevento: a Calvi, oggi la manifestazione “Facciamo Un Pacco Alla Camorra”

Attualità Cultura

Per il secondo anno consecutivo, l’Amministrazione Comunale di Calvi, con a capo il Sindaco Avv. Armando Rocco, insieme all’Associazione Libera, Coordinamento Provinciale di Benevento, presieduta dal Coordinatore Provinciale, dott. Michele Martino, hanno organizzato l’iniziativa FACCIAMO UN PACCO ALLA CAMORRA, a partire dalle ore 11:30, in Piazza Roma si terrà la vendita dei prodotti, in modalità drive-in, da parte delle Aziende che hanno detto “NO” alla camorra. Un piccolo gesto, dal grande valore sociale.

L’iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra” ha tra le varie finalità quella di promuove la legalità. Per l’occasione, il “pacco alla camorra” viene effettuato con l’acquisto dei singoli prodotti direttamente dal finestrino della propria auto. Il nostro pacco è un pacco che ride, che racconta, con l’aria pungente della satira, di luoghi, situazioni, personaggi, terre difficili;parlare di pacco equivale a fare una gigantesca critica civile, sociale e politica al sistema della camorra. Basta un piccolo acquisto, l’acquisto anche solo di un prodotto, per contribuire a dire no alla camorra. Un acquisto intelligente, solidale e in grado di lanciare un segnale fortissimo a favore della legalità. Non si può negare di unirsi al coro che urla il suo “No” deciso alla camorra, alla corruzione, all’usura, al racket.



I prodotti agroalimentari in vendita sono stati realizzati, a partire dai beni confiscati alla camorra, che cessano di essere simbolo del potere criminale diventano simbolo del riscatto, ma anche opportunità di lavoro per i giovani del territorio e per coloro che la società aveva relegato ai margini quali persone con disagio psichico, con problemi di dipendenze o sottoposte a misure alternative alla detenzione.



Prodotti come sott’oli, pasta, vino o olio sono espressione concreta e tangibile di una filiera di agricoltura sociale sana, biologica, etica ed inclusiva.



Acquistare i singoli prodotti alimentari del pacco alla camorra è anche attestazione di gradimento e condivisione di un riscatto che parte dalla presa in carico di soggetti svantaggiati passando attraverso la riappropriazione dei beni confiscati alla camorra e di beni comuni abbandonati. Attività nate dalle esperienze di cooperative sociali, le quali stanno proponendo un nuovo modello di economia, di relazioni e di welfare sul territorio campano, un nuovo paradigma di relazioni, non incentrato sull’individualismo esasperato tipico del “fare” camorristico ma improntato sul “fare insieme” e costruire reti che “capacitano” le persone a investire su se stesse e a promuovere il “bene relazionale”, ricchezza questa che va sempre più incentivata per costruire comunità alternative alle mafie.

Acquistare il pacco in questo momento di grande crisi sociale, economica e sanitaria significa, dunque, investire nella tenuta sociale ed economica della parte più fragile di un Paese grazie a chi non abbassa lo sguardo attento e responsabile verso chi è in difficoltà. Stappare una bottiglia di vino o assaporare dell’olio o mangiare qualsiasi altro prodotto artigianale, la confettura di mela “annurca” trasformata su un bene liberato dalle mafie, ha un sapore particolarmente buono, giusto e di speranza per un futuro migliore.

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