Per molte persone, dopo più di un anno di pandemia, viaggiare sembra qualcosa da temere. Ma può ancora significare liberazione, sostiene l’autore e lo psicologo.
Dopo l’11 settembre, la gente si chiedeva se qualcuno avrebbe ancora viaggiato. Come si poteva prendere il volo dopo una tragedia così orribile? Per un po’ mi è sembrato rischioso, anche se ero di nuovo su un aereo prima ancora che il bagaglio a mano fosse permesso, per un volo per Londra che sembrava durare una vita senza nemmeno un libro. La sicurezza è aumentata (davvero? le mie scarpe? la mia cintura?) e anche l’ansia.
Eppure i viaggi internazionali non sono svaniti, ma sono cresciuti. Molti viaggiatori si sono abituati al rischio, che si sentiva alla pari con i rischi per la salute del fast food, i pericoli tagliafuoco di vivere in edifici alti, o il rischio di attraversare le strade urbane contro la luce. New York è rimasta un obiettivo ovvio per il terrorismo, ma non è stata abbandonata, né lo sono stati gli hub di JFK e Newark.
In un mondo martoriato dalla pandemia, l’ansia per i viaggi ha raggiunto un picco simile. I viaggi di lavoro necessari vengono effettuati con notevole apprensione. I viaggi che una volta le persone facevano per puro piacere ora sembrano minacciosi e pericolosi, persino irresponsabili.
I viaggiatori tendono ad essere sia irrequieti che autoprotettivi, e mentre alcuni hanno storicamente teso all’avventura, altri hanno cercato il relax e un piacevole cambiamento di ritmo. Di solito è più sicuro rimanere a casa, ma questa sicurezza può sembrare mortale. Diffidenti dopo un anno di gestione di un virus aereo, molte persone si chiedono quando sarà possibile pianificare una settimana a Parigi o nei Caraibi senza preoccuparsi se la pandemia metterà in ombra il divertimento. Una nave da crociera sembrerà mai più una nave da diporto piuttosto che una trappola mortale?
La maggior parte degli aspiranti viaggiatori adulti negli Stati Uniti gode di un relativo privilegio e sta ottenendo l’accesso al vaccino, e mentre l’immunità di gregge rimane sfuggente nel paese in generale, è più alta tra le popolazioni più privilegiate dal punto di vista socioeconomico e quindi, forse, tra i volantini, nonostante gli anti-vaccinisti. Il ciclo della modernizzazione impone che in un’area emergano nuovi pericoli mentre in un’altra emergono nuove misure di sicurezza: le auto sono più veloci, ma hanno le cinture di sicurezza; più persone visitano il Grand Canyon, ma ci sono guard rail dove i visitatori si radunano. Continueremo a indossare maschere a 5.000 piedi? Considerando quanti comuni raffreddori ho contratto dopo i voli ai vecchi tempi, l’idea di espormi all’aria compressa condivisa, riciclata, è diventata sgradevole per una questione di igiene generale più che di terrore mortale,
Cosa troveranno i viaggiatori?
La pandemia è sotto controllo migliore nelle località sviluppate rispetto a quelle in via di sviluppo. Questo non è solo un oltraggio morale, ma anche problematico per i paesi meno ricchi dove le economie locali dipendono dal turismo. Gli americani che temono il Covid potrebbero dare la priorità ai viaggi in Gran Bretagna o in Europa. Ma cosa troveranno lì? Il Covid ha chiuso ristoranti e musei, che riaprono solo molto gradualmente, anche a Londra, Vienna, Sardegna e Praga.
