Sarà venduto durante l’asta serale che si intitolata “20th Century” ed è stimato tra i 6 e gli 8 milioni di dollari.Stan, che prende il suo nome suo scopritore Stan Sacrison, è venuto alla luce nel 1987.
Secondo James Hyslop, capo dipartimento “Science & Natural History” della maison, l’ultima volta che un esemplare così completo è arrivato all’asta è stato nel 1997, quando lo scheletro di un T. rex chiamato Sue è stato venduto per 8,36 milioni di dollari al Field Museum of Natural History di Chicago.
Le vendite di Storia Naturale offrono in cataloghi ad hoc meraviglie della natura, dai fossili ritrovati a scheletri di creature ormai sparite che ripercorrono la spettacolare storia dell’evoluzione lungo i millenni. La Storia Naturale attrae sempre più collezionisti e appassionati, che possono vedere realizzati i loro sogni d’infanzia, “elevando” questi giganti scomparsi allo status di opera d’arte. Ora è la stessa Christie’s a “certificare” questo status di opera d’arte, inserendo Stan il T Rex in un catalogo di arte del XX secolo. “È un pezzo così iconico del XX secolo che si adatta bene al contesto in cui lo stiamo offrendo” giustificano così la scelta di inserirlo in questa vendita dalla casa d’aste.
Sembra che i “mostri sacri” dell’arte come Picasso, Pollock, Picasso e Cezanne avranno un bel da fare a gareggiare con “il pugile dell’antichità”, archetipo, star del cinema e celebrità della cultura pop. Concludono da Christie’s: “È giusto che Stan faccia il suo debutto all’asta accanto a capolavori della modernità e dell’arte contemporanea”.
Sembra dunque che ormai il cross-collecting abbia preso largamente piede nelle strategie delle major internazionali. Combinare epoche e categorie pare una strategia vincente e molto apprezzata. Anche se spesso la commistione si ritrova più nelle epoche, magari tra dipinti e sculture che spaziano in un arco temporale di secoli, piuttosto che nelle categoria di appartenenza degli oggetti che possono sembrare così distanti come un olio su tela e lo scheletro di un dinosauro.