La polizia di Wuhan si scusa per il trattamento riservato al medico-eroe Li Wenliang. Il dottore fu il primo a lanciare l’allarme sul coronavirus e in seguito morì proprio per aver contratto il Covid-19. Il 34enne fu accusato di “diffusione di false informazioni su internet”. L’Ufficio di pubblica sicurezza della città focolaio ha ora scritto in una nota che sul caso “ci furono applicazione errata della legge e procedure irregolari”.
Le scuse arrivano dopo le conclusioni della National Supervisory Commission, secondo cui “l’azione della polizia non fu appropriata”. Già da dicembre 2019, Li Wenliang aveva notato sette casi di un virus che gli ricordava la Sars all’ospedale di Wuhan dove lavorava. Aveva tentato, senza successo, di avvertire i colleghi, di condividere l’allarme che quei casi sospetti avevano suscitato, ma le autorità locali gli fecero capire che era il caso di smetterla. E allora raccontò la sua storia sui social, pubblicando una sua foto sul letto dell’ospedale in cui si trovava intubato proprio a causa del coronavirus. Ma ormai per il medico-eroe non c’era più nulla da fare.