Le sue azioni potrebbe valere fino a 3 miliardi di dollari (ma non può venderle per sei mesi). Riuscirà a ottenere liquidità per pagare una multa milionaria?
Sarà pure abile nello sfruttare le cause in tribunale come benzina da gettare nel fuoco della campagna elettorale, ma per le finanze di Donald Trump i guai giudiziari rappresentano da tempo un problema. Ecco perché l’ex presidente degli Stati Uniti ha salutato con gioia il via libera alla quotazione al Nasdaq della Trump Media & Technology Group, la società che controlla Truth Social, la piattaforma lanciata nel 2021 dopo la cacciata da Twitter&Co a seguito dei fatti di Capitol Hill.
Perché Truth Social punta alla Borsa?
La settimana prossima, come si legge sul Financial Times, Truth Social potrà completare la quotazione al Nasdaq con il simbolo DJT. Tutto questo è stato reso possibile grazie a un accordo attraverso cui la Trump Media & Technology Group ha ottenuto la fusione con la Digital World Acquisition Corporation, i cui azionisti diventeranno a loro volta azionisti dell’azienda dell’ex presidente USA.
L’accordo è stato concluso con una società che si occupa proprio di fusioni di questo tipo e nelle proprie attività comprende anche l’acquisto di azioni di una o più aziende. Come si legge su New York Times con questa iniziativa le quote di Donald Trump potrebbero arrivare a valere fino a 3 miliardi di dollari, con un valore complessivo della società di 5 miliardi.
Trump riuscirà a pagare la multa milionaria?
L’ex presidente è comunque vincolato da un accordo che gli impedisce di vendere le proprie azioni per almeno sei mesi. Nelle prossime ore intanto scade il termine per pagare una sanzione da quasi 500 milioni di dollari per una causa di frode commerciale in un tribunale di New York. Non è improbabile che Trump possa chiedere una deroga al board e vendere parte delle proprie azioni per ottenere liquidità.
Negli Stati Uniti la campagna elettorale per le presidenziali è già partita da mesi. Pur essendo stato riabilitato da Musk su X, Trump continua a rimanere silente sull’ex Twitter, preferendo Truth. Ha perfino difeso TikTok, il social cinese che intendeva bandire nel 2020, perché al momento secondo lui il nemico numero 1 sarebbe Mark Zuckerberg.