Prima della primavera i gestori di apparecchi di intrattenimento devono pagare la tassa sul calciobalilla, jukebox, biliardi.
Una volta all’anno, prima della primavera, si paga la tassa in un’unica soluzione su calciobalilla, jukebox, biliardi e giostrine. I gestori di apparecchi da intrattenimento a marzo devono pagare la tassa dell’8%. Una norma in vigore da oltre 20 anni ma ora l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha chiarito e definito nel dettaglio le modalità di applicazione per l’anno in corso, oltre che le imprescindibili basi imponibili forfettarie su cui calcolare il prelievo.
Nell’estate del 2021 un maxi emendamento al decreto sul Pnrr aveva salvato flipper e freccette e biliardini dopo le minacce dei balneari che rischiavano pesanti sanzioni e stabilì che sarebbe stata l’Agenzia dei monopoli a escludere in automatico dall’obbligo di autorizzazione gli apparecchi che non prevedono il pagamento di vincite in denaro come i calciobalilla.
Nell’emendamento si prevedeva che l’Agenzia delle Dogane, entro il 15 novembre di ogni anno, avrebbe individuato gli apparecchi “meccanici ed elettromeccanici che non distribuiscono tagliandi” (tra cui rientrano i calciobalilla) esenti dall’obbligo di verifica tecnica e conseguente nulla osta da parte della stessa Agenzia, senza più quindi alcuna necessità di autocertificazioni da parte dei gestori.
L’imposta dell’8% ai biliardi parte da un forfait di 3.800 euro, che diventano 510 per calciobalilla, biliardini, freccette (non quelle meccaniche), pugnometro e calciometro. Per jukebox, videojukebox si sale a 540 euro mentre per i flipper è 1.090 euro. Per altri grandi classici come le ruspe l’8% si calcola su 1.630 euro. Le cifre potrebbero variare, perché gli importi comunicati sono validi fino a quando il ministero non stabilisce le basi imponibili definitive.
Quello che certifica la circolare è che questi giochi non sono soggetti ad autorizzazione, verifica tecnica e certificazione. C’è solo l’obbligo del versamento dell’imposta sugli intrattenimenti e dell’Iva forfettaria (nei casi previsti). I gestori, a meno di novità dell’ultim’ora mai da escludere, dovranno pagare entro il 16 marzo 2023 o entro la metà del mese seguente a quello della prima installazione.