Un altra incredibile opera in cartapesta Nolana, è stata appena realizzata dal maestro Leopoldo Santaniello, conoscitore delle arti della lavorazione di questa antica cultura, con tantissime realizzazioni, è uno dei più attivi su suolo campano, questa volta, inedita è la testa del “Ciuccio Partenopeo” ossia la storica mascotte che fu introdotta dal popolo al primo campionato del 1926, quando il Napoli fece un solo pareggio con il Cagliari e tante sconfitte ed allora gli fu attribuito il nomignolo da un tifoso che diceva, che la squadra azzurra assomigliava sembrasse “l’asino di Fechella: trentatré piaghe e la coda marcia”.
Chi era Fechella? Un ambulante che girava per Napoli con un carretto trainato da un povero asino, stanco e malandato, che dopo pochi passi si accasciava, fecchio e sfinito dal lavoro forzato. I tifosi cominciarono a chiamare sempre più spesso il team campano come asino per questo motivo: lo udì in quel bar anche un giornalista, Felice Scandone, tra l’altro ex giocatore del club. Lo riportò dunque nel Corriere del Mezzogiorno, rendendolo virale.
Ma torniamo al maestro Santaniello, ed al suo “Ciuccio” in cartapesta Nolana, che mostra esplicitamente, una cresta bionda ed una maschera, praticamente da attribuire al fuoriclasse partenopeo Osimhen, in cima alla classifica cannonieri del campionato, e sicuramente uno dei più grandi d’Europa, realizzata con lo stesso amore che gli fece creare il “cornicello azzurro” e che ha portato tanta fortuna alla squadra di Spalletti, questo però, è in terracotta, dipinto a mano.
Nella sua umile ma importante Bottega, nel cuore del centro storico di Nola, l’arte regna sovrana, e noi vi invitiamo a recarvi li per ammirare le tante lavorazioni ed i tanti giuielli che ha creato, di cui molti, sono in mostra in varie regioni d’Italia, oltre che al centro storico di Napoli, nella strada dei presepi, quindi se siete appassionati della cultura delle antiche manifatture artigiane, non resta che accendere il navigatore e scrivere Via Merliano n°29, Nola(Na) e fiondarvi li…