Se il ritorno del Palio di Siena dopo due anni di assenza per la pandemia ha regalato ai Senesi la gioia della ripartenza, qualche sorriso in meno c’è stato nella ‘prima volta’ de La7 (dopo aver ottenuto i diritti di trasmissione fino al 2025) condotta da Pierluigi Pardo e assistito dallo storico del Palio, Giovanni Mazzini. La diretta iniziata alle 17:30 e andata avanti per tre ore, fino alle 20:30, poteva andare decisamente meglio, ma ci arriviamo con calma.
Al netto del racconto, Pardo – commentatore insolito per questo tipo di manifestazioni – ha preso confidenza con il Palio e da bravo giornalista si è saputo documentare sulla storia del palio, immolandosi nello snocciolare delle curiosità sulle edizioni più iconiche dell’evento. Applausi, non è da tutti arrivare preparati ad un esordio (d’altronde quello di Pardo lo è a tutti gli effetti), ed è per questo che il battesimo di fuoco possiamo ritenerlo superato.
E’ pur vero che ci sono state delle sbavature come, ad esempio, distinguere quando la partenza della corsa è falsa da quella vera, ma per le correzioni c’è tempo almeno fino al 16 agosto (data del Palio dell’Assunta).
L’organizzazione della diretta è stata quasi impeccabile. I tempi d’attesa alla mossa del Palio di Siena sono stati scanditi dai contributi dell’inviato Andrea Milluzzi, gli aneddoti di Mazzini e, a sorpresa, la comparsa di qualche ospite come l’attore Massimo Ghini e il conduttore – già volto de La7 – David Parenzo a raccontare impressioni e ricordi del loro palio da appassionati.
Tutto è filato più o meno liscio, almeno fino all’unica nota stonata che alla lunga è diventata persino fastidiosa e pesante agli spettatori che si godevano lo spettacolo: alcuni problemi tecnici ai microfoni dei due commentatori. Non si è trattato di una noia della durata di qualche secondo, bensì minuti. Voci gracchiate, ad intermittenza. Sporcature della telecronaca culminate proprio sul finale della mossa e degenerate dopo la vittoria del palio. Per Pardo c’è stato solo il tempo di commentare a caldo il momento della proclamazione prima di scomparire letteralmente, mentre la regia propone il primo replay integrale della mossa.
Scorrono le immagini, ma a sentirsi sono solo le voci della piazza, saltuariamente ricompare la voce di Giovanni Mazzini, ma per quanto il contributo provi a risolvere l’incastro, Pardo ormai è dato quasi per perso. Dalla regia centrale de La7 lanciano un break pubblicitario di pochi secondi, al rientro in diretta si percepisce un “Superspot” del giornalista come a lanciare la pubblicità ma con uno scatto felino si accorge che in realtà il break è già stato trasmesso.
Apparentemente le voci sembrano essere regolarmente tornate, ma è solo un’illusione. Dopo qualche secondo gli intoppi si ripresentano. Vanno in onda i titoli di coda mentre Mazzini tenta di portare avanti un finale di trasmissione zoppicante, anomalo.
Nessun saluto, nessun “arrivederci al Palio del 16 agosto” (che sarà ancora trasmesso da La7). L’emissione di rete taglia corto e conclude la diretta da Siena per dare poi la linea al Tg La7, iniziato alle 20:40.