“Novecento anni di storia, di vicende, anche di guerre, perché ci sono state anche quelle, novecento anni di vita, di santità, sono valori a cui è necessario fare riferimento perché non si può costruire il nostro futuro senza tenere conto delle radici, e grazie a Dio siamo su radici consistenti, di civiltà dell’amore e anche di progresso continuo”. Con queste parole il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha salutato i fedeli di Catanzaro convenuti nella Basilica dell’Immacolata per le celebrazioni dei 900 anni della Cattedrale della città. L’anniversario in verità è particolare, perché la Cattedrale è chiusa da 4 anni per lavori di ristrutturazione dopo il crollo di una parte del soffitto: “Speriamo che questa giornata stimoli a un impegno a riaprirla e che possa esserci un’attenzione e una premura, perché il popolo ha bisogno della sua Cattedrale”, ha sostenuto il cardinale Bassetti, accompagnato dall’arcivescovo di Catanzaro-Squillace monsignor Claudio Maniago.
L’evento è stato anche l’occasione, per il cardinale Bassetti, per lanciare un messaggio di speranza e di vicinanza alla comunità ecclesiastica di Catanzaro, provata di recente da alcune vicende traumatiche come la soppressione del Movimento Apostolico e le dimissioni anticipate del predecessore di monsignor Maniago, monsignor Vincenzo Bertolone: “Avete un giovane vescovo, ben preparato spiritualmente e culturalmente, pieno di energie e soprattutto desideroso di fare il pastore e di essere il vescovo di tutti. E quindi Catanzaro parte bene”, ha aggiunto il presidente della Cei ricordando l’amicizia di lunga data con monsignor Maniago, suo allievo al seminario di Firenze.
“Mi auguro”, ha aggiunto il cardinale Bassetti con riferimento ai 900 anni della Cattedrale di Catanzaro, “che noi contemporanei sappiamo onorare e anche vitalizzare, cioè rendere vivo, questo patrimonio, che non è nostro ma ci è stato affidato, e noi lo dovremo affidare alle generazioni future”.
Oggi è un’occasione per riflettere sulla fede in Dio e anche sul mistero della sua presenza in mezzo a noi, perché la Chiesa anche come edificio è un segno eloquente della presenza di Dio, come anche la bellezza, che si manifesta anche nelle opere delle mani dell’uomo. Ogni chiesa, specialmente la cattedrale, racchiude in sé qualcosa di particolare, nella semplicità o nello splendore dell’arte costruttiva esprime una primordiale esigenza umana, oggi ancora più avvertita: incontrare Dio che si fa presente in mezzo agli uomini e con loro vuole comunicare. Per questo, ha sostenuto ancora il presidente della Conferenza episcopale italiana “ogni chiesa è davvero casa di Dio, il tempio di Dio, il luogo della grazia”.