Il materiale è il marmo bianco di Carrara, l’aspetto è quello delle statue che decoravano i templi greci e romani ma la suggestione è quella di opere che non appartengono ad un’epoca antica, ma a un modo del futuro, immaginato dall’artista Leo Caillard.
La serie Wave Stone racconta del rapporto che abbiamo con il tempo e alla difficoltà di definirne i confini, sia nel quotidiano sia nell’arte. L’incertezza verso lo scorrere del tempo tipica della nostra epoca è resa dall’artista di Parigi attraverso la deformazione della pietra in onde che rendono fluida la materia dura.
I busti di Afrodite, Laocoonte e Venere sono un modo per ripensare al futuro con gli occhi di una generazione che ha vissuto l’alba dell’era digitale e ora si rispecchia nelle inquietudini e nella velocità con la quale vengono riprodotte le immagini.
Le opere di Leo Caillard vivono proprio in questa epoca che crea dei glitch sui pilastri di epoche passate. Con messaggi disturbati dalla mancanza di segnale o dalla sconnessione dalla rete WiFi. Rimane la certezza del piedistallo, che regge una forma fluida e sul punto di scomporsi da un momento all’altro, lasciando macerie che segnino definitivamente l’abbandono di un passato non più attuale.