Forza Italia ha deciso di rispondere positivamente all’ appello del Capo dello Stato alla collaborazione istituzionale. È una scelta per noi naturale, addirittura scontata, come è scontato che non si tratta di sostegno politico ad un governo che non approviamo e ad una maggioranza i cui valori e i cui programmi sono incompatibili con i nostri.
Ma proprio dai nostri valori, che sono quelli liberali, cristiani, europeisti, garantisti, nasce per noi il dovere della responsabilità verso gli italiani e quindi della disponibilità a dare una mano, dall’ opposizione, per far uscire l’ Italia dall’ emergenza nella quale ci troviamo – ha aggiunto – È persino superfluo aggiungere che questo non mette in discussione la nostra appartenenza al centro-destra, che non soltanto è la nostra casa, una casa che noi abbiamo fondato e fatto crescere anche a costo di grandi sacrifici, ma che senza di noi non potrebbe mai vincere e tantomeno governare. Non è pensabile, in un grande Paese europeo, un centro-destra di governo che non abbia una forte caratterizzazione liberale.
Poi, il perimetro economico su cui il Cavaliere è disponibile a collaborare. Coloro che sono già garantiti – il lavoro dipendente, il pubblico impiego – in qualche modo continuano ad essere garantiti, almeno per il momento, in questa crisi. Coloro che non erano garantiti prima, il lavoro autonomo, i commercianti, gli artigiani, i professionisti, i piccoli e piccolissimi imprenditori, le partite Iva, i lavoratori a contratto, oggi rischiano di essere abbandonati a sé stessi. “Proprio per questo però non ci possono essere due Italie, una che si salva, l’ altra – quella del lavoro autonomo – che deve cavarsela da sola, oppure viene lasciata affondare – prosegue Berlusconi-. Anche perché l’ una senza l’ altra a lungo andare non regge. Quello che chiediamo al governo e alla maggioranza è di sanare questa disparità, garantendo al lavoro autonomo, ai professionisti, ai commercianti, agli artigiani, alle partite Iva, tutta la tutela necessaria, non una tantum ma in modo strutturale. È una delle condizioni per votare insieme i prossimi discostamenti di bilancio, si aggiunge.