In tempi duri dobbiamo avere sogni duri”, scriveva Clarissa Pinkola Estés. L’argomento della scrittrice statunitense era un altro e ben più elevato ma si sposa bene col momento vissuto dagli addetti al mercato, chiamati a fare di necessità virtù con il poco denaro messo in circolo in Europa e oltre. Per questo, molto più che in passato, la campanella degli contratti in scadenza squilla più che mai, alimentando duelli a tutto tondo (e con prezzi al di sotto dei valori di mercato) che stanno animando questa annaspante sessione estiva.
Chiuso, per ora, in modo drastico e amaro il capitolo Messi, avvincente come pochi, la storia aspetta altri finali come quello di Arkadiusz Milik, oggi vicino al Tottenham ma fino a ieri promesso alla Roma, diventando, suo malgrado, inchiostro per la triste pagine di sport vergata da Luis Suarez.
Perché, si sa, gli addii raramente sono seguiti da sorrisi, che ti chiami David Alaba, 25 trofei col Bayern Monaco (l’ultimo vinto grazie a Javi Martínez, anche lui in scadenza e con un piede già a Bilbao) e un mega-contratto che tarda ad arrivare, o Memphis Depay, alla stregua di Georginio Wijnaldum con un occhio al Barcellona fisso sul limite dell’orizzonte. Campioni (in lista pure Pogba e Agüero) che ascoltano proposte e rimuginano su come dar forma al proprio futuro. C’è tempo per decidere, fino al 5 ottobre, se non oltre…