Germania: ex guardia nazista, condannata a 93 anni

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Ad Amburgo, una corte ha condannato un uomo di 93 anni per il suo ruolo durante l’Olocausto come guardia nazista di un campo di concentramento. Secondo la sentenza, Bruno Dey è stato complice degli orrori nazisti ed è parzialmente responsabile per la morte di almeno 5,230 ebrei, ovvero tutte le vittime uccise nel campo di Stutthof in Polonia durante il suo servizio tra l’agosto del 1944 e l’aprile del 1945.

Dopo la guerra, Dey, che all’epoca aveva 17 anni, era stato processato in una corte minorile e aveva scontato una pena ridotta per aver cooperato con le autorità.

I sopravvissuti agli orrori dell’Olocausto, però, avevano pesantemente criticato la condanna, considerata troppo blanda.

«È tardi ormai e la sentenza non è soddisgacente dopo tutto questo tempo», ha detto Christoph Heubner dell’International Auschwitz Committee. «Quello che è terribile per i sopravvissuti è che Bruno Dey non ha passato tutti questi decenni del dopo guerra per riflettere su quello che ha sentito e visto in quegli anni»

Si tratta dell’ultimo processo tedesco sull’Olocausto nazista

Secondo il quotidiano tedesco Deutsche Welle, quello di ieri ad Amburgo, è probabilmente l’ultimo dei processi tedeschi per punire i responsabili superstiti dell’Olocausto.

«Le si vede ancora come un semplice osservatore, quando di fatto è stato un complice in questo inferno», il giudice Anne Meier-Goering ha detto nel verdetto.

Bruno Dey, durante il processo, ha detto di aver riflettuto su quello di cui è stato testimone durante il suo servizio come guardia nazista delle SS, ma anche ribadito di essere stato costretto ad arruolarsi ed è stato involontariamente mandato a Stutthof.

«Questo processo mi ha fatto capire l’enormità degli orrori e della sofferenza», ha detto Dey alla corte. «Oggi vorrei scusarmi per tutto quello che le vittime hanno dovuto affrontare e per l’inferno procurato da questa follia nazista. Una cosa del genere non deve mai più succedere», ha concluso.

Negli ultimi anni, le autorità tedesche hanno intensificato gli sforzi per punire gli uomini e le donne, la maggior parte 90enni, che hanno contribuito, anche in ruoli apparentemente secondari, allo sterminio degli ebrei in Europa prestando servizio nei campi di concentramento.

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