La marcia del Coordinamento studenti Medi è in strada a Mestre stasera, sabato 6 giugno. Il cuore negli Stati Uniti, a 10 giorni dalla morte di George Floyd a Minneapolis. Arrestato dalla polizia il cittadino ha perso la vita dopo l’arrivo all’ospedale. Le dibattute immagini dell’agente che lo teneva fermo a terra premendogli il collo col ginocchio, per oltre 8 minuti, mentre lui diceva di non riuscire a respirare, hanno causato reazioni di protesta a catena contro la polizia, accusata di abuso di potere e razzismo.
In più di mille hanno attraversare le strade della città, a Venezia. Hanno unito la voce in un unico forte grido: «No justice, no peace». La mobilitazione per dire che, «lottare non è più un’opzione, ma è un dovere. Un dovere di fronte al razzismo, ai fascismi, alle destre xenofobe. Lo vediamo dall’America all’Italia. Pensiamo a Cucchi ed Aldrovandi, ai tanti ed alle tante che subiscono l’oppressione di uno Stato discriminatorio e razzista. Le rivolte dei ribelli americani ce lo stanno insegnando: bisogna mobilitarsi per cambiare, bisogna farlo ora e insieme, partendo dalle scuole, dai collettivi. È il tempo della rivolta.