Esordio di Bugs Bunny: «Che succede, amico?» è così che, in A wild hare (in italiano “lepre selvaggia”), il protagonista si rivolge con aria beffarda e con marcato accento newyorkese a Taddeo, piccolo cacciatore calvo e con il naso a patata, che le tenta tutte per farlo uscire dalla tana e catturarlo.
La sua preda è una lepre (anche se la traduzione letterale del nome è “coniglio pazzo”) bianca e grigia di nome Bugs Bunny, che esordisce sul grande schermo con questo cortometraggio prodotto dalla Leon Schlesinger Productions, la futura Warner Bros.
A disegnarlo è Robert McKimson, che probabilmente si è ispirato a un precedente personaggio Disney, noto come Max la lepre. La sua tipica postura, appoggiato al muro mentre sgranocchia una carota, riprende quella dell’attore Clark Gable nel film Accadde una notte.
Conquista subito il pubblico per la sua proverbiale scaltrezza nello scampare il pericolo e la sagace ironia con cui si fa beffe dei suoi rivali sbruffoni, tra cui i più noti sono Yosemite Sam, Marvin il marziano, Daffy Duck.
Cartone di punta della serie Looney Tunes, è tra i personaggi più amati della storia dei cartoni animati e da diversi studiosi è considerato il miglior esempio di comicità intelligente americana.