22 febbraio 1512, moriva Amerigo Vespucci

Cultura

508 anni fà moriva, Amerigo Vespucci, a 57 anni, a Siviglia, dopo innumerevoli avventure, viaggi e scoperte.

Terzo figlio di Anastasio o Nastagio Vespucci, notaio fiorentino, benestante e ricordato come buon bevitore di vino, e di Elisabetta o Lisa Mini, nobildonna di Montevarchi nacque il 9 marzo 1454, e fu battezzato il 16 marzo 1454, come testimonia l’atto di battesimo di S. Maria del Fiore.

Nel 1489 si trasferì a Siviglia su incarico del banchiere Lorenzo Il Popolano e in tale città conobbe Cristoforo Colombo.

Nel 1499 si unì ad Alonso De Ojeda, il quale aveva ricevuto dalla Spagna l’incarico di esplorare, in direzione sud, le coste delle presunte Indie raggiunte da Colombo.

Navigatore e profondo studioso dei mari, durante i suoi viaggi esplorò gran parte delle coste orientali del Sud America. Fu tra i primi sostenitori dell’idea che Cristoforo Colombo avesse scoperto un nuovo continente e non una rotta occidentale per raggiungere l’Estremo Oriente per mare.

Vespucci morì il 22 febbraio del 1512 a Siviglia, in Andalusia. Non ebbe discendenza ma lasciò i suoi beni alla moglie, l’andalusa Maria Cerezo.

Si crede che la salma di Vespucci fosse rimpatriata a Firenze e qui tumulata nell’Abbazia di Ognissanti. È più probabile che l’Americo Vespucci tumulato a Firenze sia suo nonno, di stesso nome. La pietra sepolcrale menziona l’anno di decesso 1471.

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